¡Michele te da la bienvenida!
Ho 50 anni, italiano e veneto almeno dal XVI secolo. Sono nato in un grosso paese di campagna, tradizionale, evocativa, conservatrice ma anche sperimentalista, industrialista e scalpitante, desiderosa, dopo due guerre mondiali in casa, di un travolgente e turbinoso riscatto economico e soprattutto sociale.
Se dai vecchi, dai memori e dai mentori occasionali o eletti ho ricevuto il bagaglio di ricordi, dalla mistica risorgimentale (il mio bisnonno Tiziano nacque austriaco nel 1843) a tutta l’epopea del XX secolo, dai più giovani e dai coetanei ho respirato aria di industrialismo lombardo-veneto e di post-industrialismo nordestino, strutturato poi dai successivi studi nell’università Ca’ Foscari di Venezia, emblema del boom economico degli anni novanta e l blasone regionale.
E la mia strada sarebbe stata sicuramente più lineare e meno interessante se non si fosse infilato, per incidente di percorso, un servizio civile, inizialmente subìto e poi profondamente vissuto presso una struttura terapeutica. Il regalo che mi fece, oltre a darmi la possibilità di ragionare sul diverso, sull’individuo ed il suo egocentrismo, fu di riuscire a contemperare una visione organica del complesso sistema Io, natura, cosmo con la dimensione dell’altrui e le infinite microstorie in cui quotidianamente ci imbattiamo o inciampiamo. Insomma ad avere vere relazioni umane.
Ho scelto, o meglio sono stato scelto da un lavoro in linea con queste due componenti. Nell’ambito delle discipline d’impresa ho scelto le Risorse Umane. A riguardo mi sono trovato ad occuparmi di formazione sia dei giovani che di ci lavora già. Padova, dopo Venezia, divenne all’alba del nuovo millennio, la mia città di residenza, di apprendimento e di relazione. A questa città dovrò sempre oltre al successo professionale ed al respiro culturale, le più profonde relazioni umane della mia vita. In questa città ho completato la mia cultura universitaria sommando alla laurea in Economia anche un secondo percorso in Storia Contemporanea (XIX e soprattutto XX secolo – lo dovevo ai miei avi). A Padova devo le mie più intense esperienze sociali tra cui il volontario-soccorritore presso la Croce Verde . Sarà la città che, probabilmente avrà le mie ultime ore ma non sarà la città della mia maturità e vecchiaia.
Ad un certo momento insieme al mio primo ma ancora attuale mestiere, fece capolino il desiderio crescente, quasi istinto, di ritornare ad una ruralità autentica, territoriale, alimentare e culturale. Una crescita sostenibile in cui la portante diviene un recupero relazionale con la natura, con i bioritmi, con una spiritualità panteistica che pur sempre sentita, necessitava di una reale applicazione.
Dal 2011 mi sono trasferito presso l’azienda agricola che ho rilevato e riorganizzato dal 2008. Poca terra di montagna via via dissodata e riadattata ad orto e frutteto, un po’ di animali da cortile che di anno in anno crescono per numero e varietà e soprattutto sperimentazione alimentare, trasformazione e conservazione di alimenti, erbe spontanee, composte e conserve.
Tutto ciò naturalmente aperto ad un pubblico attento che l’azienda ospita, nutre ed alloggia. Un pubblico che può fermarsi per poche ore, per una degustazione, una lezione, un momento didattico oppure alloggiare per una o più notte o addirittura convivere in fattoria contribuendo alla vita quotidiana ed ai lavori domestici.
La discreta conoscenza dell’inglese mi permette di ospitare ed intrattenere ospiti stranieri che oltre ad alloggiare nelle dependances, vogliono entrare in una relazione non formale o turistica.
Ogni anno sperimento, anche grazie ad amici, collaboratori e ospiti, cose ed esperienze nuove perché il cosmo agricolo e rurale è infinito. Qui ho imparato molte ricette di cucina, molte tradizioni rurali ed ho avuto la fortuna di ospitare persone stupende che non hanno esitato a condividere i propri saperi.
E domani?...non lo so e non mi pongo il problema. L’unica regola che cerco di tenere a mente e di applicare per fare in modo che la mia vita non sia stata inutile è:
Lascia ogni cosa migliore rispetto a come l’hai trovata, lascia ogni persona più ricca di come l’hai conosciuta, fai in modo che nessuno ti rimpianga ma che gioisca al tuo ricordo e, di tutto questo, riservatene un briciolo per appagare il tuo sapere, il tuo piacere ed arricchire la tua vita.
Cono questo bagaglio e questo spirito sono lieto di accogliervi. Siate i benvenuti nella nostra (anche vostra) fattoria.
Ho 50 anni, italiano e veneto almeno dal XVI secolo. Sono nato in un grosso paese di campagna, tradizionale, evocativa, conservatrice ma anche sperimentalista, industrialista e scalpitante, desiderosa, dopo due guerre mondiali in casa, di un travolgente e turbinoso riscatto economico e soprattutto sociale.
Se dai vecchi, dai memori e dai mentori occasionali o eletti ho ricevuto il bagaglio di ricordi, dalla mistica risorgimentale (il mio bisnonno Tiziano nacque austriaco nel 1843) a tutta ...
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MicheleMiembro desde: abril 2019
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Mis pronombres: He/Him/His
Estado de la relación: Soltero
Idiomas hablados: English
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